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Brano dal testo (inedito) scritto da Cassandra nel 2010...

25 Settembre 2017 , Scritto da enrica bonaccorti

(…) l’importanza della comunicazione, la responsabilità della comunicazione! Continuavano a inoculare il veleno dell’intolleranza proclamando di non essere razzisti. Ma ognuno a casa sua! Come se bastasse dire “No” alle migrazioni inevitabili, comuni a bufali e gru, balene e rondini, a tutti gli appartenenti al Regno animale, noi compresi, che siamo di razza umana, l'unica che ci comprende tutti sul pianeta. Quando alla dogana chiesero ad Einstein: "Razza?" lui rispose: “Umana, non si vede?" Insomma, tutti gli animali si spostano alla ricerca di risorse per la sopravvivenza, e i primi siamo stati proprio noi, l’homo sapiens, quando abbiamo lasciato l’Africa e ci siamo piazzati in Europa. Obbligati e disperati proprio come i migranti sui barconi, ‘gli invasori’ brutti sporchi e cattivi! Ma non eravamo preparati, né culturalmente né praticamente. In poco tempo la paura si mutò in odio, le differenze in separatismo, e come sappiamo, l’idea ha avuto fin troppo successo. Si cominciò moltiplicando le aggregazioni di simili sempre più simili, sempre più intolleranti di ogni diversità. Persino regionali. Nei programmi scolastici si inserì la Storia Territoriale, dettagliatissima fino all’ubicazione della scuola, ignorare i Proverbi Dialettali diventò più grave di non conoscere Leopardi. Ognuno mise in piazza la statua del suo eroe, si cucì la sua bandiera e cantò il suo inno. Si cominciò così, e come al solito all’inizio si fece dell’ironia. Ma dai, fanno ridere, è una farsa! 

C’è un subdolo pericolo nella parola ‘divertente’, dovremmo averlo imparato. Ma nessuna lezione ci ha mai insegnato niente. Soprattutto nessuna lezione di Storia. 

 
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SE IL MERITO HA IL PESO DI UNA PIUMA...

11 Settembre 2017 , Scritto da enrica bonaccorti

Settembre 2017

Siamo sempre lì, in Italia il merito ha il peso di una piuma. E visto che merito vuol dire capacità, non possiamo meravigliarci di essere spesso e in tanti settori in mano a degli incapaci. Chi occupa un ruolo importante e pieno di responsabilità sociali, ma raggiunto attraverso le antiche vie scorrette e corrotte che conosciamo o con un modernissimo meccanismo informatico, ha risolto sicuramente i suoi problemi, ma altrettanto sicuramente non è in grado di risolvere i nostri! Serve formazione, cultura ed esperienza per arrivare alla competenza. Non marketing. 

 

 

 

Dicembre 2011                                                 

Dov’è finito il talento in Italia? Certamente non dove pretende di essere. Non è sugli schermi, non è sugli scranni, non è sulle pagine, non è nelle idee né nel modo di comunicarle. Il nostro territorio è stato intriso da troppe piogge acide, invaso da così tanta gramigna, che la rara bellezza stona. E bonificarlo è ogni giorno più difficile, perché il tempo dà alla mala erba il suo nutrimento più forte e subdolo: l’abitudine. Inesorabilmente, poco a poco, non ci si accorge più che il talento non c’è. Quando si comincia a ridere per la sua mancanza - e se ti diverti perdoni - quando si giustifica per giustificarsi, quando non si critica perché non si vuole essere criticati, non è solo ghiaia che sfugge, è l’inizio della valanga. Il 'personaggio'  non sa fare niente? Il politico fa una gaffe dietro l’altra?  Qualche giornalista scivola su uno svarione linguistico? Certo che si nota e si cattura l'attenzione, ma se l'attenzione non condanna, non genera né la correzione né la rimozione. Anzi, si sottolinea e si promuove. Perché?  ..perché, dai.. è divertente! Credo che divertente sia una delle parole più pericolose di questi ultimi anni, un velo frou-frou che impreziosisce ogni straccio. Divértere in latino significa distrarre, dunque evidentemente la pochezza ci distrae più della grandezza, che dopo il primo applauso ci affatica, ci annoia, a lungo andare ci irrita persino. La mediocrità invece, nella sua rassicurante identificazione, ci fa sentire a nostro agio, se non addirittura piacevolmente superiori. Cosi la base si allarga, l’indotto si mette in moto, e se una pernacchia fa il picco d’ascolto la prossima volta ce ne saranno due, se la gaffe del politico raccoglie titoli, se lo svarione giornalistico diventa moda, sarà tutto un fiorire di battute e svarioni. Nessun imbarazzo, basta smentire, o invocare l’ironia e la provocazione, e gli svarioni diventeranno neologismi. All’onore si è sostituita la visibilità, è questa la meta da raggiungere. Come? Non importa il come. Quello che provoca rispetto è il risultato. E dato che oggi, al contrario di una volta, il successo nasce dalla visibilità, parole e azioni saranno sempre più estreme per ottenerla. È finita la dualità fra essere e avere. Oggi basta esserci.

2/12/2011   enrica bonaccorti

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