Fra i fumi dell’alcol e quelli della cannabis... A parte le opinioni, bisognerebbe divulgare le informazioni..
ALCOL OK e CANNABIS KO?
La famosa ‘percezione’ che rovescia la realtà (scientifica)
Di quante altre tragedie dovute all'alcol abbiamo ancora bisogno per dare finalmente una reale valutazione del livello di pericolosità di questa sostanza? Veramente nella classifiche scientifiche è già ai primi posti, ma la percezione sociale sembra metterlo all'ultimo. Nell'uso comune non si dice forse "una bella sbronza" e il "buon bicchier di vino"? Si è sempre riso con simpatia di chi oscillando e biascicando dimostra di 'aver alzato il gomito' (altra definizione edulcorante) ma c'è di più: si dichiara apertamente la volontà di organizzare una festa con un bar ben fornito, “non mancherà l’alcol, state tranquilli”, si confessa senza problemi di aver esagerato la sera prima, si ride, e tutti ridono, mentre si racconta di quanto si sia andati fuori di testa in questa o in quella occasione. Addirittura si invoca l'alcol non come causa, ma come alibi per gli errori commessi, dalle sciocchezze alle tragedie. Sai com'è... ero sbronzo... E non servono i superalcolici, ci sono litri di vino e fiumi di birra dietro le devastazioni dei cosiddetti tifosi, dietro scherzi pesanti finiti in tragedia, dietro scoppi d'ira che portano a violenze incontenibili proprio perché potenziate dall'alcol.
Ma noi continuiamo a sorridere alle battute dei comici, e ahimé anche di conduttori e conduttrici ammiccanti, gli stessi che raccolgono applausi con il famoso e pericolosissimo anatema “No a tutte le droghe!!” che mette sullo stesso piano l’eroina e una canna, mentre chi è 'brillo', basta non sia alla guida, se la cava con un buffetto. Brillo, alticcio... neppure nelle parole c'è una condanna pesante, mentre se ti trovano uno spinello sei subito un pericoloso drogato!
Pensare che la cannabis è agli ultimi posti nelle classifiche scientifiche mondiali di valutazione di nocività. La cannabis non provoca violenza, anzi.. caso mai vaghezza!
Per esempio, se gli hooligans invece che bere birra avessero fumato erba, non ci sarebbe stata alcuna devastazione, la Barcaccia di Piazza di Spagna sarebbe rimasta intatta. L’unico problema è che probabilmente non avrebbero trovato lo Stadio...
Capisco che l'alcol in tutte le sue declinazioni è una solida e importante risorsa economica per il nostro Paese, ma proprio nel solco di questa visione pragmatica, perché allora non si legalizza la cannabis come sta accadendo in sempre più parti del mondo civile? Solo in Colorado l'erario incassa 5 milioni di dollari al mese, e sono ormai 14 gli Stati in America, dall'Alaska a Washington DC - la capitale degli Stati Uniti - in cui la marijuana è stata legalizzata. Forse perché da quelle parti si bada ai fatti: uno degli ultimi scientific report nell'inserto di Nature certifica che l'indice di pericolosità sociale in una scala 1/100 la pone a livello 20, mentre l'alcol arriva al livello 72! Adesso si maschera l'alcol chiamandolo 'sciortino' e sono giovani e giovanissimi quelli che si ritrovano 'a fare l'aperitivo', avvelenando anche la lingua italiana oltre alle nostre viscere. In Italia ci sono almeno 30.000 morti all'anno causate dall'alcol, mentre nessuno al Mondo è mai morto per la cannabis. Non mi pare un dettaglio. C’è una battuta a questo proposito: l'unico modo per morire di cannabis è che te ne cada in testa un quintale! Ma noi continuiamo a essere indulgenti da una parte e profondamente indignati dall'altra. Siamo strabici?
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NÉ MAIALE NÉ GNOCCHI
E pensare che era da un po’ che volevo scrivere il fastidio, l’irritazione, e persino il dolore che mi provoca sentire ripetere la parola ‘maiale’ o ‘porco’ per rappresentare gli uomini molestatori! Ho molto rispetto per tutti gli animali, anzi per tutto il regno animale (a cui anche noi di razza umana apparteniamo...) e quando sento dire in modo dispregiativo ‘sei un animale’ riesco a giustificare chi si si esprime così solo con le parole del Vangelo “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Infatti credo sia un problema di conoscenza, di ignorare quante connessioni cerebrali li attraversano, quanti sentimenti provino, e tanti in comune coi nostri. Il maiale più di tutti. Ecco perché non lo mangio più. Era la mia carne preferita, ma ormai a Capodanno solo lenticchie senza cotechino! Ma quando vieni a conoscenza che i maiali sono empatici, addestrabili, fedeli, attaccati al padrone come e più dei cani, che dal punto di vista emotivo provano paura e gelosia, che hanno un grande senso della famiglia... non ho più potuto affettare un salame. Mi sarebbe sembrato come affondare il coltello nel mio amato cagnolino! L’esperta etologa Baumgartner ci invita a riflettere: “Le loro abilità cognitive sono tante e profonde, paragonabili forse a nessun’altra specie animale. Li mangiamo, ma dovremmo – se non sentirci cannibali – pensare a quanto ci sono simili e farli vivere in modo umano, non con l’allevamento in batteria”. E anche senza disprezzarli paragonandoli a uomini laidi o addirittura a una povera donna innamorata. Niente più maiale ma anche niente più gnocchi.
INFORMAZIONE UTILE... PERCHÈ L’IGNORANZA È UNA FONTANA CHE DIFFONDE VELENO
La forza e la ‘gravità’ della parola razza
C'è una parola che in passato ha già fatto tanto male e che ancora oggi è spesso usata a sproposito: RAZZA.
Anche nella nostra Costituzione, dove si legge all’articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di RAZZA, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”.
Il contesto dell’epoca di stesura della Costituzione dà senso alla scelta di allora di usare il termine 'razza', ma in caso al giorno d’oggi si pensasse di intervenire sul nostro più sacro testo, vorrei sommessamente suggerire di prendere in esame la sostituzione del termine 'razza', per esempio con 'etnia'. Oltre all’opportunità sociale, è la SCIENZA a ricordarci che “LA NOZIONE DI RAZZA APPLICABILE AD ALTRI ANIMALI, NON PUÒ ESSERE TRASFERITA ALLA SPECIE UMANA CHE È UNICA”. Proprio come disse Einstein passando la dogana. A chi gli aveva chiesto: “Razza?” la sua risposta fu: “Umana”. Perché noi tutti, di qualsiasi colore sia la nostra pelle, qualsiasi siano i nostri lineamenti, apparteniamo a un'unica razza, la razza umana. Anche se a volte non sembrerebbe...
Enrica Bonaccorti - 27 gennaio 2012
Pensando a Marina Pensando a Marta
Marina Matrioska
Le tue braccia portavano spighe
al passaggio lasciavano oro
Tralicci di idee sulla testa
spandevano luce e lapilli di fuoco
Nella voce una spada
che feriva e guariva con risate d’argento
Nel corpo una sfida
che ha cambiato la storia
agli uomini e al tempo
Marina Matrioska di tante Marine
E ognuna è Kalì
Eterna Marta
Ti vorrà l'Inferno e ti vorrà il Paradiso
ma sarai tu a decidere
Il Purgatorio si pentirà
di non essere all'altezza delle tue gambe
mentre ogni Dio
ti vorrà al suo fianco
per essere benedetto dalla tua risata
Eterna Marta
figurati se cambiarti una vocale
può darti fine