Amore.. Amò... Amo...🥀
C’è una parola bella e importante che sta perdendo bellezza e importanza, che significa sempre meno, che ormai ha lo stesso peso di un ‘cioè’ e persino la stessa frequenza compulsiva: la parola è Amore. Da giglio raro e prezioso è diventata una gramigna che invade ogni prato di conversazione, sostituisce ogni nome e scherma ogni sentimento. Si chiama Amore anche chi non ti sta nemmeno simpatico, non ci si fa problemi a mandare a quel paese qualcuno chiamandolo Amore, anche pesantemente. “Amore, ora mi hai rotto il c-xx!” non esce solo dalle bocche di una coppia che s’azzuffa, ma circola con disinvoltura fra adolescenti e non. Variante regionale: Amò, ultima generazione: Amo.
In ogni caso non si tratta di Amore.
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NESSUNA NOBILTÀ
Quanti nomi ha il male?
forse Nessuno furbo come Ulisse
forse milioni sparsi per il mondo
Il suo profilo ambiguo
si adatta opportunista
in ogni anfratto molle
e in mille bolle spande
invisibile e vigliacco
il suo veleno infetto
che al respiro toglie fiato
che vieta le carezze
che dei baci fa una colpa
che le mani lascia vuote nel ricordo di un affetto
Nel cuore quel che resta è solo crudeltà
nessuna nobiltà
anche con la corona in testa