Perché la vedo sempre all’incontrario?
Abbiamo dato il nome di ‘antipolitica’ a chi, comunque la si pensi, ha dimostrato che invece aveva proprio voglia di riprendersela la politica. Ora si parla di ‘debolezza’ della politica, ma mi sembra che negli ultimi giorni la Politica abbia dato dimostrazione proprio della sua forza. Imbrogli di parole imbrigliano i pensieri, e chi è a cassetta sceglie la direzione..
La normalità...
Che cosa vuol dire Normalità? Se guardiamo i sinonimi, troviamo: abitudine – regolarità – prassi – consuetudine – ordine. Nulla che riguardi la Natura? Allora normale non vuol dire naturale? No, se il sinonimo della parola normalità è la parola consuetudine, è la Cultura, non la Natura, che decide e definisce cosa sia normale e cosa no. Ma la cultura tradisce se stessa, perché ne fa una questione di numeri: se la maggioranza è così o pensa così, questo ‘così’ diventa normale, naturale. Ma questa è la consuetudine, è diverso! Ecco la parola che si oppone generalmente a normale: diverso. E qui cominciano i problemi, perché dall’alba dei tempi diversità vuol dire pericolo, il diverso si teme, si esclude, si combatte, si elimina. Proprio quello che la cronaca continua a raccontarci, c'è chi si arroga il diritto non solo di giudicare e condannare, ma anche di punire chi ha comportamenti differenti, e l’esempio principe dell’essere diverso è sempre l’omosessualità. Persino in chi afferma di non farne un problema, affiora ancora troppo spesso il dubbio se sia o meno naturale. Comunque è contro natura.. Quante volte abbiamo sentito pronunciare queste parole? Ma la risposta viene dalla Scienza, e chiama in causa proprio quella Madre Natura tanto invocata, perché nonostante non porti alla riproduzione, l'accoppiamento omosessuale è comune in centinaia di specie animali! Dunque finiamola di considerarla in qualche modo contro natura, riflettiamo piuttosto sul fatto che in tutto il regno animale, scientificamente il nostro, l'unica specie in cui coesistono omosessualità e omofobia è quella umana. Eppure, noi che abbiamo gli strumenti per arrivare a un ragionamento articolato, dovremmo essere capaci di capire che essere diverso significa essere fuori della norma, caso mai, non fuori o contro la natura. E visto che ho iniziato con i sinonimi, finisco con i contrari: il contrario di diverso è uguale, il contrario di normale è eccezionale. Dunque, anche le parole tolgono ogni alibi a qualsiasi forma di omofobia..
MODERATO?
Una delle parole che ultimamente sentiamo sempre più spesso è MODERATO.
Sono andata a cercare sul dizionario dei Sinonimi e Contrari dello Zanichelli.
Moderato: misurato - discreto - sobrio- castigato - frugale
Contrario: eccessivo - smodato - intemperante - sregolato
Di costo : basso - contenuto
Contrario : elevato - esorbitante
Politico : conservatore - riformista
Contrario: estremista - rivoluzionario
A chi vi fanno pensare queste definizioni?
Da noi si va oltre, oltreoceano no
Bufera su Obama!
Durante un banchetto raccolta fondi, ha osato esprimere il suo apprezzamento per Kamala Harris, Ministro della Giustizia in California, una sua vecchia amica, fra l’altro. Ecco le parole esatte del Presidente degli Stati Uniti: “E’ brillante, impegnata, tenace, ed è di gran lunga la più bella general attorney d’America” Apriti cielo! Quello sull’Italia sarebbe rimasto ermeticamente chiuso, ne abbiamo anche troppe prove, oltreoceano invece si è scatenato l’inferno. I più teneri hanno parlato di una gaffe, ma le opinioni sono state ben più estreme: per il New York Magazine è stata ‘una frase irrispettosa e deplorevole’, sui siti la parola più ripetuta è stata ‘sessista’, uno dei commentatori più seguiti ha specificato: ‘stupida e sessista’. Ho letto e riletto la notizia, mi sembrava il soggetto di un episodio di “Ai confini della realtà”, fantascienza per l’Italia. In America invece, il presidente Obama è stato costretto a delle scuse formali. Scuse per aver detto: ‘è bella’! I nostri media non hanno potuto ignorare l’accaduto, riportato fedelmente sulla stampa e nei TG, ma non ho sentito alcun dibattito nei classici talk-show, né i soliti commentatori e neppure le solite commentatrici hanno fatto un’analisi, né politica, né sociologica, né psicologica.. niente. Neanche una battuta, uno sketch di un comico. Niente. Chissà perché. Eppure sarebbe stato così facile. Forse troppo. Preferirei fosse opportunismo. Alla rassegnazione non mi rassegno.
Nel tempio del niente
vedo quello che succede nel nostro Paese, nella nostra parte di mondo, guardo e ascolto quello che ci arriva dall'altra metà... mi verrebbero da dire tante parole. Le riassumo in pochi versi
Nel tempio del niente
è assente il pensiero
c’è buio a occidente
e a oriente si muore
E noi tutti nel centro
a far finta di niente
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Giochiamo al Se fossi...?
Se fossi Bersani vorrei
i poteri di Superman, la bacchetta magica di Merlino, ma soprattutto la fortuna di Gastone
Se fossi Berlusconi vorrei
la prescrizione in terra, l’assoluzione in cielo, e la mappa della fonte della giovinezza
Se fossi Grillo vorrei
vedere i due costretti a unirsi, provocare orrore nelle rispettive parti, far crollare tutto, per poi potersi ergere sulle macerie
Ma se fossi un 5Stelle vorrei
approfittare del peso del mio voto per far sentire il peso della mia testa.. se è sempre vero che uno vale uno. Oppure solo Uno vale?
Ricchi e Poveri
"L'Italia possiede un'enorme ricchezza privata, quasi 9 mila miliardi, oltre 4 volte il debito pubblico. Se questo tesoro fosse diviso equamente, ogni famiglia avrebbe in tasca 400 mila euro. Invece il 10% degli italiani possiede metà della ricchezza nazionale e il 90% si divide quello che resta." Questi sono solo alcuni dei dati che ho trovato nell’illuminante inchiesta di Nunzia Penelope intitolata appunto “Ricchi e Poveri”. Leggere che alcune famiglie hanno un patrimonio 65 volte superiore a quello della media, che c'è chi dispone di 10.000 euro al giorno mentre tanti devono andare avanti con meno di 1000 euro al mese, mi ha fatto pensare a Bill Gates. Non ai suoi miliardi, ma a una sua iniziativa quasi evangelica: Voi che avete tanto, date! Così chiede Gates ai suoi ‘colleghi’, nell'intento di convincere le persone più facoltose del mondo a donare una parte consistente della propria fortuna a chi ne ha più bisogno. L'idea di fondo è che quello che si è ricevuto dal destino, dall’impegno e dalla società, ritorni in circolo per il bene comune e lo sviluppo. Qualcuno potrebbe chiamarlo socialismo, loro la definiscono la massima espressione del capitalismo più maturo e competitivo. Giving Pledge (Impegno a dare) è il nome del progetto, e ha già raccolto l’adesione di circa una sessantina di miliardari che hanno stipulato un patto d'onore con cui s’impegnano a donare in vita, o dopo la morte, il 50% dei loro patrimoni. E che patrimoni! Il primo è stato il grande investitore Buffet, fra i più recenti Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Secondo i dati Forbes, si tratta di ricchezze stimate in miliardi di dollari. Bill Gates sta continuando a cercare adesioni in tutto il pianeta, sollecitando i ‘maraja’ dell’India e l’Asia tutta. Non sono previste sue visite in Italia. Ma se i grandi patrimoni nostrani volessero ispirarsi almeno in parte al suo slancio e indirizzarlo verso la prima e più prossima esigenza, cioè il loro Paese, accetteremmo percentuali anche minori delle loro fortune. In questo momento vorremmo vederli senza scudi di nessun tipo, piuttosto con vassoi colmi di un aiuto concreto per il Paese. Forse la loro iniziativa potrebbe evitare in parte certi sacrifici insopportabili per le categorie più deboli, mentre per loro non cambierebbe praticamente niente. Assicuriamo almeno un ‘Cavalierato della Repubblica’. Anzi, a costo di togliere qualche Garibaldi, li mettiamo proprio a cavallo nelle piazze!