Siamo senza parole e senza conoscenze. Siamo senza.
Ho appena visto "Le parole" il programma che Massimo Gramellini conduce su Raitre il sabato sera. L'avevo registrato, e così non mi sono persa quel breve e disgustoso servizio sulle conoscenze di base della nostra gioventù. Il disgusto lo provocano le loro risposte: Leonardo dipinge la Gioconda nel 20' secolo, l'unità d'Italia verso il 1980/85, in altre inchieste ho sentito collocare Hitler negli anni '70 o attribuire "I promessi sposi" a Dante. E Leonardo da Vinci dov'è nato? Non ce n'è stato uno che abbia risposto Vinci! Per molti era Milano, o Toscana, Ravenna.. e persino Bollate! Forse c'è una via Leonardo da Vinci ed è bastato per dargli i natali? Sì, ci può far ridere, ci può far sentire superiori, ma spero ci faccia sentire soprattutto disperati! Senza parlare dell'incapacità di esprimersi, della miseria lessicale, della ripetizione di frasi fatte... È a loro, a questa vasta generazione che a breve sarà affidata la crescita, lo stile, la gestione del nostro Paese. Con queste e altre premesse, se guardo al futuro.. preferisco chiudere gli occhi.